RISC-V e il futuro dei microprocessori
Uno studio su Nature rivela come l'architettura RISC-V possa costruire microprocessori da un nanometro, sfidando le tecnologie occidentali e le politiche commerciali.

Uno studio pubblicato il 2 aprile 2025 su Nature ha rivelato che un gruppo di ricercatori della Fudan University di Shanghai ha trovato un modo per costruire microprocessori da un nanometro utilizzando l'architettura RISC-V. Questo approccio si discosta dall'uso tradizionale del silicio e dalla litografia a luce EUV, tecnologie comunemente impiegate nella produzione di chip. Anche se le prestazioni di questi nuovi processori non raggiungono ancora quelle dei chip sviluppati con le tecnologie occidentali, il risultato rappresenta un passo significativo nella competizione globale per la supremazia tecnologica. La ricerca non solo ha implicazioni scientifiche, ma ha anche ricadute geopolitiche e industriali, specialmente nei rapporti tra Stati Uniti e Cina. La possibilità di sviluppare chip avanzati senza dipendere dalle tecnologie occidentali potrebbe minare le strategie basate su dazi e sanzioni, costringendo le nazioni a riconsiderare le loro politiche commerciali.
RISC-V è un progetto che ha preso piede oltre dieci anni fa all'Università di Berkeley, dove si è cercato di liberare l'architettura dei processori da vincoli di proprietà intellettuale. Questo progetto ha guadagnato slancio e ora è gestito dalla RISC-V Initiative, un ente autonomo che ha visto l'adesione di circa settanta paesi, tra cui India e Cina. La rilevanza di RISC-V risiede nella sua capacità di creare un ambiente pre-competitivo per lo sviluppo di processori, simile a quanto fatto dal movimento del software libero con Linux e BSD. Questo approccio consente a chiunque di utilizzare e migliorare i processori senza restrizioni legali, promuovendo un ecosistema più equo e innovativo.
Il successo di RISC-V dimostra che un modello libero da vincoli di proprietà intellettuale può funzionare anche nell'hardware. L'India ha investito notevolmente in questo progetto per sviluppare una filiera tecnologica autonoma, dalle foundry per i processori allo sviluppo di software. La Cina, da parte sua, sta utilizzando RISC-V per aumentare la propria indipendenza tecnologica, già in crescita grazie alla produzione di chip in grado di competere con quelli di aziende come Apple. La combinazione di sistemi operativi e applicazioni open source con processori RISC-V potrebbe portare alla creazione di un intero ecosistema di elaborazione privo di vincoli monopolistici e geopolitici, aprendo nuove opportunità per l'innovazione e la competitività nel settore tecnologico globale.