Trasformazione del web e potere
Il 9 marzo 2025, Paolo Benanti e Sebastiano Maffettone hanno analizzato la trasformazione del web e il potere computazionale, evidenziando il controllo centralizzato dei dati e le implicazioni etiche e politiche.

Il 9 marzo 2025, Paolo Benanti e Sebastiano Maffettone hanno discusso della trasformazione del web e del potere computazionale sul Corriere della Sera. Attualmente, circa 6 miliardi di persone utilizzano il web, ma il controllo dei dati è concentrato in poche piattaforme. Inizialmente, il web era un fenomeno libertario, ma ora è diventato un sistema centralizzato. Questa evoluzione ha creato una nuova forma di potere, definita potere computazionale.
Il potere computazionale è definito più dal software che dai dati stessi. Il software separa il controllo e la gestione dall'hardware fisico, consentendo alle grandi piattaforme di influenzare vari aspetti della vita, tra cui comunicazione, cultura, economia e lavoro. Questa influenza ha portato a nuove forme di controllo sociale e ha sollevato questioni politiche ed etiche significative. Temi come la privacy e la libertà individuale sono diventati centrali nel dibattito pubblico.
L'ideale libertario del web originale è in conflitto con il crescente controllo delle piattaforme digitali. Queste ultime hanno costruito il loro modello di business sulla raccolta e sull'uso commerciale dei big data. Questo scenario porta a interrogativi fondamentali riguardo all'autonomia e ai diritti delle persone nell'era del potere computazionale. È fondamentale interrogarsi su come garantire questi diritti e mantenere l'autonomia individuale.
La digitalizzazione ha trasformato profondamente il mondo. È cruciale riflettere su queste nuove dinamiche per comprendere il futuro della società. La sfida è trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto dei diritti umani, assicurando che il potere computazionale non comprometta la libertà e l'autonomia degli individui.